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Carrara, Palazzo Cucchiari: CITTÀ del Grand tour dall’Ermitage e paesaggi apuani da collezioni italiane!


CITTÀ del Grand tour dall’Ermitage e paesaggi apuani da collezioni italiane. Si è aperta a Palazzo Cucchiari, sede della Fondazione Conti, la seconda mostra, dopo quella della scorsa estate che portò Canova e le opere della sua scuola a Carrara. Si sigla così il rapporto con San Pietroburgo ed il suo celebre museo. 
Si apre, poi, un altro legame, quello con Reggio Emilia ed i suoi musei civici, dai quali ‘torna a trovarci’ Giovanni Fontanesi, autore di diverse vedute della nostra zona. 

  • «Quando Massimo Bertozzi (curatore della mostra assieme a Sergej Androsov, ) ci contattò – sottolinea Elisabetta Farioli, direttrice dei musei civici di Reggio Emilia – perché aveva scoperto l’esistenza di dipinti che avevano a che fare con Carrara ed il territorio, fu una sorpresa anche per noi. In realtà non avrebbe dovuto esserlo, dato che, come è noto, dalla metà del ‘700, la vostra città entra a far parte del ducato di Modena e Reggio Emilia. Fontanesi – spiega ancora Farioli – aveva zii a La Spezia che, dopo la formazione a Roma, raggiunse per raggiungere un paesaggio unico: qui c’erano il mare, la montagna, il marmo». 

Il pittore non si trovò particolarmente bene da noi, a causa del suo carattere scontroso, del fatto che in Accademia si parlasse solo di scultura e non riuscisse nemmeno a trovare i colori per i suoi dipinti. Intervenne allora il duce di Mantova in persona, grande amante dei nostri paesaggi, a fornirgli quanto necessario al suo lavoro. 
«I dipinti in mostra – chiosa la direttrice – sono stati restaurati grazie alla Fondazione Conti che non possiamo non ringraziare». «Un piccolo maestro» questo Fontanesi che iniziò l’attività ai primi dell’ ‘800, confrontandosi con la tradizione seicentesca ed andando oltre il suo tempo: se era consuetudine per i contemporanei muoversi tra i paesaggi, taccuino alla mano e riprenderne i tratti migliori, spesso poi ricreati e sublimati in un’estetica ideale, il Nostro lavora en pein air, finalmente libero da ogni convenzione. 
Sagace, breve ed intenso l’intervento di Androsov che dice: «Mi chiedono perché faccia mostre a Massa e Carrara. Facile: ci sono marmo, scultori e una buona squadra!» «Importante – dice Bertozzi – viaggiare lentamente, per poter osservare: i pittori di questa mostra vanno osservati lentamente». Non a caso è in dotazione ai visitatori un’audio-guida di 45 minuti: sfidiamo a trovarne altre nei musei della provincia.

Fonte: La Nazione, Carrara – 11 luglio 2016




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